Tutte le associazioni calene DEVONO scendere in piazza il 26 Ottobre a Calvi Risorta

Sabato 26 Ottobre 2013 l’Agro Caleno si mobiliterà per difendersi dall’abuso del territorio, che per troppi anni è stata pratica consueta di malapolitica e affarismo e che ora vuole giungere al culmine con la costruzione della Centrale a Biomasse targata Iavazzi Ambiente Srl nell’area ex Pozzi, sul suolo di Calvi Risorta.

Crediamo che sia obbligo morale, per chiunque si prodighi nel promuovere la cultura, di partecipare alla mobilitazione che si oppone allo scempio ambientale.

L’area individuata per la costruzione dista pochi metri dal confine meridionale del sito archeologico di Cales, culla delle nostre radici sociali e culturali, la città che millenni addietro ha dato splendore a questi luoghi. Il sito archeologico di Cales verrebbe definitivamente distrutto dall’ombra della centrale e dai fumi e gli odori che essa emanerebbe. Nulla più potrebbe risorgere da uno dei siti archeologico con più potenzialità in Terra di Lavoro.

Gli affreschi della grotta dei santi, le architetture del teatro, l’ingegneristica dei sistemi di fognature e drenaggio dell’acqua, tutto morirebbe definitivamente se questa centrale venisse costruita.

Ci rivolgiamo a tutte le Associazioni e a tutti gli attivisti dell’Agro Caleno: invitiamo a partecipare, perché ora non si combatte solo contro un impianto o una discarica, ora si combatte contro una logica speculativa di uso del territorio, si combatte perché queste terre devono risorgere dalle fondamenta di Cales e non dalle tasche di chi pensa solo ad arricchirsi.

Speriamo quindi nella partecipazione di tutte le associazioni, perché ora è il momento di tutti noi e non partecipare ora annullerebbe tutto l’impegno messo nel promuovere attività nelle nostre comunità.

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Uno spettro si aggira per la Campania, è lo spettro della rivalsa!

Non crediate sia iniziato tutto un mese fa con le dichiarazioni dei pentiti di mafia o gli scavi del NOE.

Oggi, in Campania, qualcosa di grosso inizia a muoversi perché da anni comunità, collettivi, associazioni e movimenti hanno avuto la testa dura di non smettere mai di parlare di ambiente, di rifiuti, di alternative sostenibili. Lo facevano senza pentiti super star e senza alcuno spazio mediatico.manifesto presidio 12 ottobre (2)

Sembrava di essere soli, di non produrre nulla di concreto, ma alla fine qualcosa è nato: un movimento fatto di donne e uomini di ogni estrazione e età, che hanno deciso di alzare la testa e invadere le strade e le piazze di mezza Campania, per dichiarare finiti i tempi delle speculazioni sul proprio territorio.

Ora siamo in tanti e dobbiamo continuare a tenere alta la guardia, perché ora c’è da difendere l’ultimo baluardo di dignità che ci è rimasta: la  SALUTE.

Non ci importa con quali mezzi, se con preghiere, cartoline, cortei, presidi o raccolte firme, l’importante ora è non rimanere a casa ma prendere le redini in mano riguardo a ciò che accadrà da oggi al futuro; per farlo è fondamentale restare uniti e costruire passo dopo passo un unico grande movimento provinciale e regionale.

A breve in Campania giungeranno 61 miliardi di euro per le bonifiche dei siti inquinati; tutto questo denaro rappresenterà un bottino che farà gola alla camorra e a chi intende continuare a speculare.

Non dobbiamo stare a guardare l’ennesimo sciacallaggio. Le istituzioni finora non hanno saputo garantire un’onestà d’intenti, quindi ora dobbiamo essere noi a farci garanti della trasparenza, costituendo comitati civici in ogni luogo in cui ci saranno bonifiche. Bisognerà garantire che le ditte appaltatrici dei lavori non siano in odore di camorra, che gli scavi siano fatti nei siti realmente inquinanti, ma soprattutto che le bonifiche siano a vantaggio delle comunità e non delle ditte appaltatrici. Dunque dobbiamo invertire la prassi: non sarà più il nostro territorio ad essere attenzionato da camorra e malaffare per diventare meta di speculazioni, ma sarà la cittadinanza a “mettere gli occhi addosso” a politici, ditte e addetti ai lavori. 

Bisogna continuare sull’onda del dissenso che si sta già ingrossando, bisogna muoversi e non restare a guardare e bisogna iniziare dai propri territorio; per questo invitiamo tutti a partecipare alle mobilitazione in programma nell’Agro Caleno, con le due date lanciare dal Comitato per l’Agro Caleno: No alla centrale a Biomasse. Due appuntamenti in cui si denuncerà il degrado in cui versa il sito dell’ex Pozzi, invaso da rifiuti speciali, urbani e amianto, ma soprattutto saranno incontri in cui la gente chiederà a gran voce la bonifica di queste terre.

Verso il presidio del 12 ottobre all’ex Pozzi e verso la grande mobilitazione del 26 Ottobre che attraverserà le vie di Calvi Risorta in difesa del territorio, per dire basta ad ulteriori avvelenamenti in Terra di Lavoro e opporsi alla realizzazione della Centrale a Biomasse sul territorio caleno.

“Finchè c’è la salute…” …l’Agro Caleno continuerà a lottare.

LABORATORIO SOCIO-POLITICO-CULTURALE 80MQ

Presidio cava Calce Idrata a Sparanise

Lo scorso 19 settembre, a Sparanise, sono iniziati gli scavi nell’area dell’ex Calce Idrata per ilpresidio-sparanise3 ritrovamento di possibili sotterramenti di rifiuti tossici. Dopo gli scavi seguiti con massima attenzione a Casal di Principe, adesso è il turno dell’Agro Caleno. La cava “Calce Idrata” da sempre desta sospetti tra gli abitanti del posto, tanto che dal 2006 esistono denunce di fuoriuscite di gas dal terreno della cava e avvistamenti di camion che, in orari notturni, sversavano il loro contenuto e poi andavano via. Tutte denunce ovviamente bypassate e tenute sottobanco da chi avrebbe dovuto vigilare.
Lì sono seppelliti decenni di sversamenti abusivi, di denunce non ascoltate, di carriere politiche, istituzionali ed imprenditoriali, di affari di camorra, di connivenze e complicità senza eguali.
Visto quanto accaduto, siamo chiamati a tutelarci come comunità, dato che nè politica, nè istituzioni lo hanno fatto, se non con parole al vento. Non permetteremo mai più ulteriori attacchi alla nostra salute e al nostro territorio! Le comunità difendono le comunità!

La Rete Calena Beni Comuni chiama a raccolta Sabato 28 settembre tutto l’agro caleno, in un presidio dalle ore 16.30 all’esterno della calce idrata. Saremo lì per far capire che nulla più potrà essere nascosto sui nostri territori.

Vogliamo sapere perchè sono stati fatti scavi solo nella zona antistante la cava, tralasciando la stessa cava e i suoi pozzi di 30 metri che sono all’interno. Vogliamo capire se ci sarà una bonifica e soprattutto chi la farà, dato che ci sono tutti i presupposti per pensare che questi soldi saranno l’ennesimo tentativo speculativo a danno dei cittadini.

Il presidio sarà in solidarietà alla manifestazione che si terrà lo stesso giorno a Casal di Principe sulle stesse tematiche e farà da apri pista alla mobilitazione indetta dal Comitato in lotta contro la centrale a biomasse a Calvi Risorta, che si terrà nella cittadina calena sabato 26 ottobre e che abbraccera le vertenze che tutti i comitati ambientalisti campani stanno affrontando negli ultimi anni: bonifiche, impiantistica e discariche e alternative a tutto ciò.

RETE CALENA BENI COMUNI
http://www.retecalenabenicomuni.org

300 firme dall’Agro Caleno verso Rifiuti Zero

rifiutizeroDa alcuni mesi, lungo tutta la penisola, associazioni, comitati e singoli cittadini, si stanno prodigando per raccogliere 50.000 firme, necessarie per presentare in parlamento una legge di iniziativa popolare che spinga la politica nazionale a discutere e legiferare sul tema di “Rifiuti Zero”.

Anche noi di 80mq abbiamo scelto di unirci a questa carovana, perché crediamo che Rifiuti Zero sia la vera alternativa, capace di dare risposta ad una crisi dei rifiuti che ha l’età di molti di noi attivisti e di fare del rifiuto una risorsa di crescita e occupazione.

In due mesi abbia raccolta a Calvi Risorta e Sparanise ben 295 firme. Le nostre forze si sono ora spostate su una nuova vertenza, a seguito della minaccia di costruzione di un impianto energetico sul territorio caleno, che ci ha costretti a rivedere tutti gli impegni per poter dedicare anima e corpo a questa nuova battaglia.

Rifiuti zero è una strategia che sostituisce l’idea dell’incenerimento dei rifiuti (che produce Diossina e polveri sottili che vengono rilasciate nell’ambiente), la filiera corta, cioè l’istituzione di piccoli centri di stoccaggio dove i rifiuti vengono separati e mandati tutti al riciclo, quindi reinseriti nei processi produttivi e riutilizzati quando possibile. Inoltre ciò va ad unirsi ad una riduzione a monte della produzione di prodotti con materiali non riciclabili imposto alle aziende produttrici.

Ecco riassunte le tre parole chiave di Rifiuti Zero: RICICLO, RIUSO, RIDUZIONE.

Noi ci crediamo, forti dell’insegnamento di quelle comunità che in tutto il mondo già scelgono di guardare a questa strategia, per arrivare ad un 2020 con una percentuale di rifiuti non riciclabili pari a ZERO.

Siamo lieti di aver scoperto che in questi mesi le tante persone con cui abbiamo discusso e a cui abbiamo spiegato le nostre ragioni hanno creduto come noi in questo progetto.

Dal nazionale inoltre giungono notizie che la quota di 50.000 firme è stata raggiunta e superata abbondantemente, si guarda ora infatti alle 500.000 firme, per poter dare un segnale ancora più forte a chi ci governa, troppo spesso distante dalle riali esigenze della popolazione.

Questa è una vittoria di chi da anni si adopera su tematiche ambientali, proponendo alternative valide, che guardano al territorio ma anche alle comunità. Una vittoria di sensibilizzazione ma anche una vittoria politica e del territorio.

Una centrale a biomasse a Calvi Risorta. Cosa pensa l’amministrazione comunale?

Voci terribili si aggirano per l’Agrocaleno.

Dopo lo scampato pericolo del Gassificatore di Capua, merito dell’aumento della percentuale di differenziazione che ha reso inutile l’impianto, una nuova minaccia pende sulle nostre teste.320179_287423494613228_968323916_n

Da alcuni giorni circola la notizia che la Iavazzi S.r.l. (un’azienda Casertana collegata all’Impresud S.r.l. che si occupa della raccolta rifiuti a Calvi Risorta) sia intenzionata a costruire una centrale a biomasse nell’area dell’ex-Pozzi, un territorio che si estende tra Sparanise e il demanio di Calvi Risorta. La notizia giunge a seguito del finanziamento di 23 milioni di euro concesso dal Ministero dello Sviluppo Economico alla Iavezzi Srl per la costruzione di una centrale a biomasse.

La notizia è tragica se pensiamo che, nonostante le centrali a biomasse dovrebbero bruciare esclusivamente biomasse (cippato vergine, legna, oli vegetali), la sostenibilità ambientale dell’impianto suscita dubbi considerevoli visto che può bruciare biomasse prodotte esclusivamente entro 70km dal sito e che in assenza di esse è possibile bruciare ecoballe. Infatti, il Decreto Legislativo n.387, art. 2, del 2003 consente di trasformare ogni tipo di “fornace”, quindi anche quelle a biomassa, in possibili inceneritori, in quanto accomuna la biomassa al Combustibile derivato da rifiuti (Cdr), meglio conosciuto come ecoballe.

Guardando al nostro territorio, sicuramente non basteranno i boschi dell’intera regione né è possibile che si importi biomassa, mentre è estremamente facile reperire in loco le ecoballe.

I dubbi sono leciti e dopo il secco no delle amministrazioni comunali di Pignataro Maggiore e Sparanise, pretendiamo che anche l’amministrazione di Calvi Risorta dia una risposta in merito.

Speriamo che il sindaco Caparco scelga di tutelare la nostra salute e l’ambiente, riconoscendo che non è tramite l’incenerimento che si risolve il problema rifiuti ma solo con una forte spinta alla raccolta differenziata si può davvero creare un’alternativa forte.

Piccola Libreria 80mq
COMUNICATO STAMPA

Appello alla partecipazione al corteo No Gas

Sabato 30 giugno alle ore 9, dalle torri federiciane di Capua, partirà la manifestazione che sfilerà per le strade di Capua per opporsi alla costruzione del Gassificatore voluto dal sindaco Antropoli e promosso dalla Regione Campania.

Cittadini di Terra di Lavoro e Campania, studenti, associazioni, comitati, centri sociali, partiti e parrocchie; tutta la società civile che lotta per difendere il nostro territorio dalle mire di chi vuole lucrare sul problema rifiuti.

Noi attivisti della Piccola Libreria 80mq invitiamo è alla più ampia partecipazione, per urlare un NO deciso al Gassificatore, un NO agli impianti di trattamento termico dei rifiuti e un NO al piano regionale e provinciale dei rifiuti, in linea con il nostro SI a Rifiuti Zero e alla difesa dei Beni Comuni.

Per questi motivi lanciamo un appello alla partecipazione, per manifestare tra le strade di Capua la nostra contrarietà a chi propone idee obsolete per il nostro territorio.


Piccola Libreria 80mq

Calvi Risorta – 28/06/12