Sabato 29 Marzo di nuovo in piazza contro la Centrale a Biomasse

L’Agro Caleno ritorna in piazza per difendere il territorio dalla devastazione ad opera di quella malapolitica e imprenditoria che vorrebbero imporre impianti inutili e dannosi, come la Centrale a Biomasse.

Studenti, lavoratori, precari, disoccupati, uomini, donne e bambini saranno tutti in corteo SABATO 29 MARZO dalle 15.00 (concentramento al Palazzetto dello sport di Sparanise) per ribadire il NO ALLA CENTRALE A BIOMASSE che l’imprenditore Iavazzi vorrebbe costruire a Calvi Risorta, nell’area Ex Pozzi, a ridosso del sito archeologico di Cales e della centrale termoelettrica targata Nicola Cosentino.

Il corteo partirà da Sparanise e arriverà alle porte dell’ex Pozzi, proprio mentre Iavazzi è preso dai lavori di “pulizia” dell’area della ex-Pozzi, mentre si susseguono le voci di un sequestro dell’area industriale da parte della guardia forestale, per danni ambientali, mentre in regione riscrivono il piano rifiuti e mentre qualche candidato sindaco di Calvi Risorta già promette posti di lavoro.

Questo è il momento di agire e di riprenderci il nostro territorio, per questo invitiamo tutti ad unirsi al corteo che il 29 Marzo invaderà ancora una volta l’Agro Caleno, per ribadire le richieste delle comunità:

  • bonifica sotto controllo popolare dell’area industriale ex-Pozzi e di tutte le zone inquinate dell’Agro Caleno (cava Fabbressa, Calce Idrata, Stabilimenti Moccia, Tabacchificio di Sparanise);
  • ritiro immediato del decreto ministeriale con il quale sono stati elargiti 17milioni di euro alla società di Iavazzi Ambiente Srl, per costruire la centrale;
  • basta nuovi impianti inutili e dannosi, nè a Calvi Risorta, nè altrove;
  • completamento e messa in fuzione del il sito di compostaggio di San Tammaro per trattare correttamente l’umido anzichè conferirlo in centrali come questa.

Tutto questo si inserisce nel progetto più ampio di ridare dignità al territorio, osteggiando lo stupro che si vuole perpetrare su di esso e promuovendo iniziative di recupero come il progetto avviato sul sito archeologico di Cales da una rete di associazioni e singoli, per ridare dignità alla città antica e intraprendere percorsi che sappiamo produrre coinvolgimento e occupazione per i tanti giovani costretti ad emigrare, alla ricerca di opportunità lavorative che questo territorio non riesce a garantire.

Protesta ma soprattutto proposta è ciò che si sta cercando di costruire e difendere il territorio è il primo passo per riuscirci.

Tutte le associazioni calene DEVONO scendere in piazza il 26 Ottobre a Calvi Risorta

Sabato 26 Ottobre 2013 l’Agro Caleno si mobiliterà per difendersi dall’abuso del territorio, che per troppi anni è stata pratica consueta di malapolitica e affarismo e che ora vuole giungere al culmine con la costruzione della Centrale a Biomasse targata Iavazzi Ambiente Srl nell’area ex Pozzi, sul suolo di Calvi Risorta.

Crediamo che sia obbligo morale, per chiunque si prodighi nel promuovere la cultura, di partecipare alla mobilitazione che si oppone allo scempio ambientale.

L’area individuata per la costruzione dista pochi metri dal confine meridionale del sito archeologico di Cales, culla delle nostre radici sociali e culturali, la città che millenni addietro ha dato splendore a questi luoghi. Il sito archeologico di Cales verrebbe definitivamente distrutto dall’ombra della centrale e dai fumi e gli odori che essa emanerebbe. Nulla più potrebbe risorgere da uno dei siti archeologico con più potenzialità in Terra di Lavoro.

Gli affreschi della grotta dei santi, le architetture del teatro, l’ingegneristica dei sistemi di fognature e drenaggio dell’acqua, tutto morirebbe definitivamente se questa centrale venisse costruita.

Ci rivolgiamo a tutte le Associazioni e a tutti gli attivisti dell’Agro Caleno: invitiamo a partecipare, perché ora non si combatte solo contro un impianto o una discarica, ora si combatte contro una logica speculativa di uso del territorio, si combatte perché queste terre devono risorgere dalle fondamenta di Cales e non dalle tasche di chi pensa solo ad arricchirsi.

Speriamo quindi nella partecipazione di tutte le associazioni, perché ora è il momento di tutti noi e non partecipare ora annullerebbe tutto l’impegno messo nel promuovere attività nelle nostre comunità.

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