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Sostegno alle Associazioni: passate dalle parole ai fatti!

        

Un mese fa lanciammo un allarme per il futuro dell’associazionismo a Calvi Risorta, a seguito della richiesta di pagamento della TARSU e dei suoi relativi arretrati a carico del Laboratorio 80mq (l’associazione che cura la Piccola Libreria 80mq).

Ad oggi notiamo che l’allarme ha scaturito un certo fermento nella politica calena, attestato dalla solidarietà e il sostegno che da più parti abbiamo ricevuto, indipendentemente dal colore politico o dallo scranno occupato.

Accogliamo con favore le proposte di un albo comunale delle associazioni, importante per accedere a interventi economici a sostegno di attività, manifestazioni o iniziative programmate, per il riconoscimento del Patrocinio dell’Ente, per l’utilizzo di immobili ed attrezzature comunali, o infine per stipulare convenzioni per promuovere l’attuazione di programmi di interesse locale.

Bisogna ora fare un ulteriore passo: chiediamo a tutto il consiglio comunale di non fermarsi ad attestazioni di solidarietà, ma di andare oltre e passare ai fatti.

Speriamo che gli importanti interventi di cui, da più parti, abbiamo sentito parlare siano attuati:

  1. Istituzione di un Albo delle Associazioni, utile per promuove e favorire la partecipazione all’amministrazione della cosa pubblica da parte di tutti;
  2. l’esenzione della TARSU e delle imposte comunali per le associazioni no profit;
  3. l’individuazione di uno stabile da mettere a disposizione delle associazioni.

Tutto ciò va però fatto con sano spirito sociale, senza creare concorrenza tra volontari delle varie realtà, perché il problema di Calvi Risorta non è “chi ha” ma “chi non ha”. Non bisogna assolutamente contrapporsi ma bisogna anzi collaborare; siamo convinti che ciò possa accadere e saremo sempre disponibili per un consulto, perché l’unico fine che deve alimentare la nostra strada è la voglia di migliorare l’attuale società.

Laboratorio 80mq



La volta di Sparanise: dopo Pignataro Maggiore anche Sparanise aderisce a Rifiuti Zero

        

Dopo Pignataro Maggiore anche il Comune di Sparanise si dichiara pronto per aderire alla strategia Rifiuti Zero. In seguito a una serie di tavoli di confronto sul tema avvenuti tra attivisti della Rete Calena Beni Comuni e l’Amministrazione comunale si è deciso di inserire nell’ordine del giorno del primo consiglio comunale utile l’adesione dell’Ente alla rete rifiuti zero.

Al centro della proposta due obiettivi: raggiungere entro 2013 il 75% della raccolta differenziata e per il 2020 il traguardo di rifiuti zero. La logica che guida il progetto mira alla creazione di vere comunità ecologiche. Interessa tutta la comunità ed è in vista del miglioramento delle pratiche sociali, della qualità della vita, ed è inoltre il miglior modo per risparmiare soldi sia pubblici che privati . Attraverso tale strategia si intende trasformare i rifiuti in risorse con la finalità di riutilizzare i prodotti e ridurre al minimo la quantità di rifiuti da conferire in discarica. Ciò ne rappresenta al contempo il valore ecologico e politico: aderire alla logica dei rifiuti zero, coinvolgendo ogni parte della comunità in questo grande progetto di rinascita ecologica, significa dichiararsi apertamente contro l’incenerimento e la vecchia gestione dei rifiuti. Dunque, ci sentiamo fiduciosi confidando nella validità del progetto e nella seria volontà dei comuni di Pignataro Maggiore e Sparanise di dar seguito concretamente a ciò che in quello è scritto. Aspettiamo le decisioni che prenderà il Comune di Calvi Risorta col quale La Rete Calena Beni Comuni è già in contatto, per poi continuare nell’opera di coinvolgimento al progetto rifiuti zero che dovrà estendersi agli altri comuni del territorio.

La Rete Calena Beni Comuni, che ha elaborato la proposta, è un soggetto civico nato spontaneamente tra realtà radicate sul territorio caleno. È costituita dalla Piccola Libreria 80mq di Calvi Risorta, dal Csoa Tempo Rosso di Pignataro Maggiore, dall’associazione Beyourself di Sparanise e da liberi cittadini. La rete nasce come strumento per affrontare teoricamente e attraverso battaglie dal basso la difesa dei beni comuni, nell’ Agro Caleno e in tutta Terra di Lavoro. 

RETE CALENA BENI COMUNI



Primo Traguardo: il comune di Pignataro Maggiore aderirà alla Rete Rifiuti Zero

        

La Rete Calena Beni Comuni raggiunge un primo traguardo: il Comune di Pignataro Maggiore aderirà alla rete “Rifiuti Zero”. Alla fine di un costruttivo tavolo di discussione, i rappresentanti della Rete Calena Beni Comuni e l’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore hanno trovato un’intesa per inserire all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio comunale, l’adesione dell’Ente alla Rete “Rifiuti Zero”. Nel corso dell’assemblea, che ha avuto luogo ieri pomeriggio (3 aprile) nell’aula consiliare del polo civico “Franco Imposimato”, la Rete Calena Beni Comuni ha illustrato il progetto, i termini della sua applicazione e il cammino da compiere per raggiungere gli obiettivi posti dallo stesso (compresa una vasta opera di sensibilizzazione tra la cittadinanza).

La proposta verte sull’adozione di una nuova filosofia nella gestione del ciclo dei rifiuti che è sintetizzata nel concetto “Rifiuti Zero”, teorizzato dal professor Paul Connett.Attraverso tale strategia, si intende modificare il ciclo vitale delle risorse con la finalità di riutilizzare i prodotti e ridurre al minimo la quantità di rifiuti da conferire in discarica. La strategia “Rifiuti Zero” passa attraverso tre stadi fondamentali: eliminare l’incenerimento dei rifiuti e strutturare un sistema di raccolta che aumenti la quantità di materiale differenziabile ed ottimizzi la qualità del materiale da riciclare, diminuendo contestualmente la quantità di rifiuti prodotti; incentivare il riuso del materiale riciclato, la riparazione di oggetti e operare scelte di vita che diminuiscano la percentuale di scarti; sostenere la progettazione e la produzione di prodotti totalmente riciclabili, riutilizzabili e riparabili. L’obiettivo principale posto nella richiesta è di raggiungere entro 2013 il 75% della raccolta differenziata e per il 2020 il traguardo di Rifiuti Zero.

La Rete Calena Beni Comuni, che ha elaborato la proposta, è un soggetto civico nato spontaneamente tra realtà radicate sul territorio caleno. È costituita dalla Piccola Libreria 80mq di Calvi Risorta, dal csoa Tempo Rosso di Pignataro Maggiore, dall’associazione Beyourself di Sparanise e da liberi cittadini. La rete nasce come strumento per affrontare teoricamente e attraverso battaglie dal basso la difesa dei beni comuni, nell’Agro Caleno e in tutta Terra di Lavoro.

Rete Calena Beni Comuni



Gianni Solino e il Comitato Don Peppe Diana alla Piccola Libreria 80mq

        

E’ da circa due anni che la Piccola Libreria 80mq porta avanti un percorso di sensibilizzazione e azione di contrasto alla cultura malavitosa sul nostro territorio.

Lungo questo percorso si inquadra l’appuntamento con la presentazione del libro La Buona Terra – Storie dalle terre di don Peppe Dianadi Gianni Solino. Un libro che racconta le esperienze positive di alternativa alla camorra, tramite il riutilizzo sociale dei beni espropriati.

Sono intervenuti l’autore, Francesco Diana (Associazione FormAzione Viaggio nelle terre di Don Peppe Diana), Renato Natale (Associazione Jerry Masslo) e Peppe Pagano (Coop Agropoli e Nuova Cucina Organizzata); tutti e 4 esponenti del Comitato Don Peppe Diana una rete di realtà operanti sul territorio, accomunati dall’interesse di creare un laboratorio di economia sociale che sappia sostituirsi all’egemonia culturale corrotta che martoria le nostre terre. Un’alternativa che sappia cambiare le menti ma allo stesso tempo offrire opportunità; basti pensare che il comitato è riuscito a creare lavoro per molti giovani.

Una serata all’insegna dell’entusiasmo e della voglia di fare, che certamente ha colpito noi volontari di 80mq, ma che, siamo convinti, ha lasciato il segno anche in chi, per circa due ore, è rimasto ad ascoltare il messaggio di cambiamento che si stava lanciando.
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Per quanto ci riguarda, come libreria, non intendiamo chiudere questo percorso. La camorra non è un problema che interessa solo comuni a noi limitrofi, ma è un problema che riguarda tutti direttamente. Così come ripetuto più volte durante la presentazione, vogliamo creare una comunità che sappia dire no ai metodi e ai mezzi della camorra, una comunità cioè che sappia creare una alternativa sociale e sostenibile. 

Riuscirci sarà possibile solo se tutti insieme affronteremo le ingiustizie dei camorristi, per il nostro benessere e il futuro della nostra terra.

Accogliamo volentieri, infine, l’invito di Renato Natale a proporre il conferimentodella medaglia d’oro a Joseph Ayimbora, giovane ghanese, che, sopravvissuto alla strage di San Gennaro, avvenuta a Castel Volturno nel settembre del 2008, divenne uno dei principale testimoni d’accusa contro il gruppo del camorrista setola, autore di quella strage.

Un ultimo appunto: al termine della serata la NCO e il Comitato Don Peppe Diana ci ha offerto una degustazione dei prodotti coltivati sui beni espropriati alla camorra. Presi dal buon sapore della legalità di questi prodotti ci siamo ripromessi di contattare alcuni commercianti caleni invitandoli ad acquistare e rivenderli, quindi sostenendo queste realtà di riscatto sociale e allo stesso tempo sensibilizzando anche la collettività calena al consumo critico.

Per approfondire l’argomento:
www.dongiuseppediana.com
www.liberacaserta.org/index.php/Ultime/Aderisci-al-comitato-Don-Diana.html



Gli OPG, un argomento da non tralasciare. Presentazione del libro “Materiali dispersi”

        

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Ieri, sabato 4 febbraio, negli spazi della Piccola Libreria 80mq si è tenuta la presentazione del libro “Materiali Dispersi – Storie dal manicomio criminale” di Aldo Ferraro.
Un libro di ventuno storie, fatte di personaggi talvolta noti alle cronache e ai mass-media, più spesso sconosciuti, sempre disperati, che hanno incontrato nella loro vita la sciagura della malattia mentale e il rimedio dell’Ospedale Criminale di Aversa meglio noto come Manicomio Criminale.
Adolfo Ferraro ha raccontato gli errori/orrori dei 6 OPG ancora presenti in Italia, che sono stati la causa della scelta di abbandonare la carica di direttore sanitario dell’OPG di Aversa e il suo distacco da questo mondo obbrobrioso.
Successivamente c’è stato l’intervento di Giovanni Tronoche, insieme a Anna Gesualdi, cura un laboratorio di teatro con gli internati dell’OPG di Aversa; toccante è stata per il pubblico la lettura di una delle storie trattate nel libro.
La parte conclusiva della serata ha visto la proiezione della cronaca del viaggio fatto da Ferraro, Trono e Gesualdi nei teatri d’Italia,  insieme ad alcuni internati, improvvisati attori, per mettere in scena “Caino di Byron” e dimostrare come lo stimolo creativo indotto dal laboratorio possa essere un’alternativa alla reclusione negli OPG.
La Piccola Libreria 80mq ha voluto esprime la propria solidarietà a chi subisce l’autoritarismo dei manicomi criminali tramite questa cronaca che aveva lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di trovare una soluzione per chi soffre di disturbi mentali e a cui viene attribuita una pericolosità sociale, che non sia quella di vivere relegati tra quattro mura, ma che sia anzi la possibilità di ritrovare quella serenità spezzata dalla reclusione.




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