Blog

DONA UN LIBRO PER UN GESTO DI SOLIDARIETA’

        

In un mondo dominato dal qualunquismo e dal disimpegno culturale, leggere, informarsi e esprimersi sono diventati gesti rivoluzionari.

Gesti che necessitano di essere nelle disponibilità di tutti, dato che troppo spesso la cultura ha un costo non accessibile a molti.

90-reading-is-coolPer questo motivo, all’interno della Piccola Libreria 80mq, abbiamo scelto di affiancare ai libri in vendita anche una biblioteca, fornita di libri che la comunità negli ultimi anni ci ha donato.

La biblioteca è gratuita, c’è di tutto e ce n’è per tutti. Basta semplicemente venire e ritirare ciò che più piace.

Per continuare a far ciò chiediamo a chiunque abbia libri di cui volersi disfare, o che preferisce far girare anziché ammuffire in vecchi scatoloni, di donarli ad 80mq, cosicché saranno catalogati, inseriti in biblioteca e prestati gratuitamente a chiunque voglia leggere senza però dover necessariamente comprare il libro.

Il principio è sempre lo stesso: da ognuno secondo le proprie disponibilità, a ognuno secondo i propri bisogni.

Per donare libri basta recarsi in libreria nei giorni di apertura, dal giovedì al sabato dalle 17 alle 19.30 e la domenica mattina dalle 10 alle 12.



Una centrale a biomasse a Calvi Risorta. Cosa pensa l’amministrazione comunale?

        

Voci terribili si aggirano per l’Agrocaleno.

Dopo lo scampato pericolo del Gassificatore di Capua, merito dell’aumento della percentuale di differenziazione che ha reso inutile l’impianto, una nuova minaccia pende sulle nostre teste.320179_287423494613228_968323916_n

Da alcuni giorni circola la notizia che la Iavazzi S.r.l. (un’azienda Casertana collegata all’Impresud S.r.l. che si occupa della raccolta rifiuti a Calvi Risorta) sia intenzionata a costruire una centrale a biomasse nell’area dell’ex-Pozzi, un territorio che si estende tra Sparanise e il demanio di Calvi Risorta. La notizia giunge a seguito del finanziamento di 23 milioni di euro concesso dal Ministero dello Sviluppo Economico alla Iavezzi Srl per la costruzione di una centrale a biomasse.

La notizia è tragica se pensiamo che, nonostante le centrali a biomasse dovrebbero bruciare esclusivamente biomasse (cippato vergine, legna, oli vegetali), la sostenibilità ambientale dell’impianto suscita dubbi considerevoli visto che può bruciare biomasse prodotte esclusivamente entro 70km dal sito e che in assenza di esse è possibile bruciare ecoballe. Infatti, il Decreto Legislativo n.387, art. 2, del 2003 consente di trasformare ogni tipo di “fornace”, quindi anche quelle a biomassa, in possibili inceneritori, in quanto accomuna la biomassa al Combustibile derivato da rifiuti (Cdr), meglio conosciuto come ecoballe.

Guardando al nostro territorio, sicuramente non basteranno i boschi dell’intera regione né è possibile che si importi biomassa, mentre è estremamente facile reperire in loco le ecoballe.

I dubbi sono leciti e dopo il secco no delle amministrazioni comunali di Pignataro Maggiore e Sparanise, pretendiamo che anche l’amministrazione di Calvi Risorta dia una risposta in merito.

Speriamo che il sindaco Caparco scelga di tutelare la nostra salute e l’ambiente, riconoscendo che non è tramite l’incenerimento che si risolve il problema rifiuti ma solo con una forte spinta alla raccolta differenziata si può davvero creare un’alternativa forte.

Piccola Libreria 80mq
COMUNICATO STAMPA


Perchè una targa all’antifascista Benedetto D’Innocenzo?

        

ARTICOLO TRATTO DA www.saperincampania.it DI Paola Broccoli

Una giornata all’insegna dei valori di uguaglianza, libertà e partecipazione, in poche parole Antifascismo, quella del 24 aprile 2013 a Calvi Risorta.

La giornata organizzata dalla Piccola Libreria 80mq, giunta al suo quarto anno di attività, è una delle rare iniziative in occasione del 25 aprile che si terranno sul territorio casertano.

537879_490856124318026_941105744_n

Il tema della memoria collettiva è di cogente attualità. […] Essa viene utilizzato dagli storici ufficiali, dai politici, dai giornalisti, dai testi scolastici e così via. Le possibili discordanze tra la storia ufficiale e quella non ufficiale, rendono la memoria collettiva pericolosamente anarchica e creano preoccupazione alle oligarchie e ai detentori del potere, che spesso strumentalizzano, occultano, pilotano il flusso. 

La storia può divenire un racconto fatto con oblii e dimenticanze. Quando i testimoni si estingueranno, la memoria tenderà a scomparire, gli ottantenni moriranno e l’interesse per i fatti scemerà.

[…]

Chi è Benedetto D’Innocenzo?

Il suo ruolo di militante è storicamente documentato soprattutto negli scritti di Giuseppe Capobianco, uno dei fondatori del Pci in Terra di Lavoro. Con Corrado Graziadei, amico e compagno di partito, condivise tutto il percorso politico “dagli anni bui” come li definisce Capobianco al periodo di confino a Tremiti ed insieme ricostruirono il Pci a partire dal 1938, allorquando rientrarono dal confino.
Nel 1925 viene sorpreso ad affiggere manifesti contro il fascismo e fu da allora schedato dalla polizia fascista. La sua attività non cessò mai. Fu arrestato 37 volte. Veniva portato a Pignataro ma conobbe il carcere di Lucera e il confino alle isole Tremiti con Corrado Graziadei. Taverna Mele l’abitazione di D’Innocenzo ubicata sulla Casilina è stata per anni una sede operativa in cui si tenevano congressi, si ospitavano militanti, si redigevano e stampavano documenti.
Lì sono passati Celeste Negarville, Umberto Terracini, Antonio Gramsci, Giorgio Napolitano e tanti altri. Benedetto era un imprenditore, produceva le gazzose, amava la sua famiglia, amava la musica: suonava pianoforte chitarra e clarinetto ed adorava l’opera lirica. Era un uomo di parte: era comunista e antifascista. Contro la violenza, l’oppressione per la liberà e la democrazia.



Conclusa LIBrERiAZIONE – La memoria antifascista in IV anni di 80mq

        

Un altro anno di attività è passato: il 25 Aprile 2013 la Piccola Libreria 80mq ha compiuto 4 anni.

Abbiamo festeggiato il nostro anniversario con il tradizionale appuntamento “LIBrERiAZIONE, una manifestazione per avere memoria dell’antifascismo in Terra di Lavoro e ricordare che bisogna mantenere alta la guardia “Oggi come ieri”, perché il sopruso, l’arroganza e la violenza sono costantemente presenti.

L’appuntamento, nell’idea di estrapolare i concetti di uguaglianza, libertà e solidarietà, è stato inaugurato da una mostra385819_490891907647781_1384205754_n fotografica sui beni comuni. Più di 30 scatti di quasi 15 autori che, provenienti da tutta la provincia, hanno dato la loro interpretazione di Bene Comune. Nonostante la difficoltà del tema, sono stati molti gli scatti originali, tutti improntati alla necessità di individuare spazi comuni su cui lavorare. Per chi fosse interessato la mostra rimarrà visitabile fino al 4 maggio, negli orari di apertura.

554624_490856100984695_472389720_nA seguire, abbiamo ricordato Benedetto D’Innocenzo, antifascista caleno, militante nel clandestino PCI Terra di Lavoro, che da adolescente fino alla morte ha sempre combattuto la cultura fascista, rischiando la vita più volte durante il ventennio nero. Paola Broccoli, pronipote di D’Innocenzo,  he letto un carteggio in cui traspariva la sofferenze della famiglia D’Innocenzo, unita alla voglia di continuare a resistere.

Altro intervento prima del concerto è stato quello degli attivisti del Movimento No Gas, in lotta contro la costruzione 305850_490890814314557_110314524_ndell’impianto di Gassificazione dei rifiuti a Capua, imposto dall’alto contro la volontà delle comunità locali, che anzi propongono una gestione diversa dei rifiuti, che mira alla riduzione e riciclo anziché l’incenerimento, infatti a tal proposito era ed è tutt’ora possibile firmare la petizione popolare per la proposta di legge rifiuti zero.

In serata, infine, abbiamo continuato con un concerto che ha visto alternarsi sul palco, dapprima le acclamatissime band Inner killer Event e KarmaCovo e a seguire la rock band napoletana BISCA che con le loro note antifasciste hanno 63118_490917554311883_1094158916_naccompagnato la serata fino alla conclusione, che ha visto il tradizionale taglio della torta.

Questo è quanto fino ad oggi. Di sicuro avremo ancora molto da raccontare per i prossimi anni, visto che il sostegno e la forza non mancano mai, a dimostrare che l’esigenza di una coscienza sociale e culturale si sta rigenerando nei nostri territori.



Rimettere al centro i Beni Comuni, la sfida del XXI secolo

        

Negli ultimi anni abbiamo assistito allo sviluppo di accesi dibatti sul concetto di bene comune, un concetto difficile da sintetizzare, perchè può contenere tutto e il contrario di tutto.

Per iniziare, la definizione giuridica vede la distinzione tra beni comuni, beni privati e beni pubblici; gli ultimi due sono colonne portanti dell’economi di mercato, mentre i primi minano alle sue basi; non basta riassumere i Beni Comuni come un fallimento dell’economia del XXI secolo, ma di certo essi rivoluzionano il rapporto che c’è tra l’uomo e le cose, dunque mettono in discussione il concetto di proprietà individuale, opponendo ad essa la dimensione collettiva.

Andando oltre la definizione giuridica, i beni comuni si fondano su rapporti socio-economici orizzontali (tra individui e non tra lavoratore/imprenditore), cioè improntati non più sull’utilità e il profitto ma sulla solidarietà. I beni comuni sono espressione dell’esercizio delle libertà fondamentali dell’uomo, dello sviluppo delle capacità e della personalità individuale e comunitaria, quindi delle coscienze.

L’acqua, l’ambiente, la cultura ma anche la più vicina Cales, con i suoi splendori e la sua storia, sono esempi pratici e più volte ripresi di Beni Comuni. L’elenco non è certo finito, bisogna anzi ampliarlo facendo fronte comune per una partecipazione diffusa in loro difesa.

L’attacco ai Beni Comuni è quindi un attacco alla gestione delle comunità, la loro tutela, invece, sottre i beni al profitto e garantisce una utilità diffusa e sociale di essi. I beni comuni rappresentano quindi la sfida del nostro tempo, con cui la politica deve necessariamente confrontarsi per costruire un nuovo modello sociale.





VAI ALLA PAGINA:   
«   
1   
2   
3   
4   
5   
6   
7   
8   
9   
10   
11   
12   
13   
14   
15   
16   
17   
18   
19   
20   
21   
22   
23   
24   
25   
26   
27   
28   
29   
30   
»  

1 commento su “Rimettere al centro i Beni Comuni, la sfida del XXI secolo”

  1. La politica faccia attenzione a ciò che fa perchè finora è riuscita solo a violentare i beni comuni. Da chi ne parla impropriamente a chi si arroga tutti i meriti delle vertenze in loro difesa.

    Rispondi

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.