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Suggerisci un libro ed aiutaci ad arricchire la nostra biblioteca

        

Hai tanta voglia di leggere e divorare libri ma farlo costa tanto?
L’autore che ti incuriosisce è introvabile in tutte le librerie?

La Piccola Libreria 80mq ha la soluzione ai tuoi problemi: IL LIBRO LO COMPRIAMO NOI!!!

Grazie al contributo ricevuto dall’8 X 1000 della Tavola Valdese, per il rinnovo della biblioteca, da novembre 2014, a pieno ritmo, stiamo acquistando libri di ogni genere che andranno ad arricchire quelli già catalogati.
Il funzionamento della biblioteca è semplicissimo: basta recarsi in libreria, fare la tessera GRATUITA per il prestito dei libri e ritirare quello che si ha voglia di leggere.
Adesso, però, vogliamo fare un esperimento: la scelta dei libri per la prossima fornitura la lasciamo aperta a tutti. Basta lasciare un commento a questo articolo in cui ci suggerisci il libro da acquistare; se il libro è disponibile presso i nostri fornitori, entro 1 mese sarà acquistato e catalogato in biblioteca.

Tutto molto semplice e con il solo scopo di rendere la cultura accessibile a tutti.

IMPORTANTE: PER LASCIARE IL COMMENTO è necessario inserire un nickname e la propria mail oltre che ricopiare il codice della penultima riga nella riga subito successiva. Inoltre per pubblicare, dopo aver scritto il libro da suggerire, bisogna cliccare sul tasto “Commento all’articolo” che si trova in basso e che per problemi temporanei è poco visibile.



Nasce lo SCAMBIA LIBRO alla Piccola Libreria 80mq

        

In una società che ha sempre più fame di cultura, di socializzazione e di spazi di libertà, affidarsi al comune, alla condivisione e al libero scambio può rappresentare un importante momento di resistenza attiva e di creatività. Tale momento può, tuttavia, essere costruito solo abbandonando le logiche di mercato e del profitto a tutti i costi.

Per questo motivo, la Piccola Libreria 80mq ha deciso di affiancare alle sue diverse attività un nuovo progetto:  “Lo Scambia Libro”.  Lo scopo di questa iniziativa è quello di scardinare un modello di consumo insostenibile e promuovere al contempo la diffusione della cultura, abbattendo innanzitutto le barriere economiche tramite un  sistema di scambio e condivisione, semplice e sostenibile. Lo Scambia Libro vuole, quindi,  essere uno strumento di crescita collettiva per contribuire a reinventare le basi della nostra comunità su fondamenta più solide e giuste.

COS’È E COME FUNZIONA LO SCAMBIA LIBRO?

Il meccanismo dello Scambia Libro è semplicissimo: se hai un libro già letto che non vuoi conservare però hai voglia di leggere anche altro, è sufficiente portare quel libro con te e darlo a qualcuno che voglia leggerlo, ricevendo in cambio un altro libro.

Gli scambi avvengono nei seguenti modi:

  • Recandosi in libreria ci sarà una sezione dedicata allo “SCAMBIA LIBRO”; qui è possibile, durante gli orari di apertura al pubblico, prendere un solo libro per volta fra quelli messi a disposizione dagli attivisti di 80mq, in cambio di un altro libro;
  • la Piccola Libreria 80mq incentiva lo scambio tra singoli individui mettendo loro a disposizione la sede per concretizzare lo scambio; solo in questo caso, per ragioni organizzative, lo scambio è limitato al primo sabato del mese, dalle ore 17 alle 19.30. Sarà premura degli attivisti 80mq creare per queste occasioni un evento fb denominato “scambia-libro piccola libreria 80mq” all’interno del quale le singole persone possono cercare e organizzare lo scambio.



Leggere per gioco | Torna “Per qualche libro in più” alle scuole medie di Calvi Risorta

        

Sabato 16 Maggio mattina, nelle scuole medie di Calvi Risorta, ci sarà la seconda edizione di “Per qualche libro in più”. L’appuntamento, proposto dagli attivisti del Laboratorio 80mq, in collaborazione con i docenti dell’Istituto Autonomo Comprensivo Cales di Calvi Risorta e sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese, ha il fine di stimolare l’amore per la lettura, la voglia di conoscenza e la giusta consapevolezza di questi valori. Noi tutti crediamo che solo una mente “aperta”, ricca di conoscenze, vocaboli, facoltà critiche, idee, creatività possa far sentire un uomo e, ancor più, un giovane veramente libero.

Gli attivisti scelgono di proporre libri che appartengono al patrimonio mondiale della letteratura moderna e contemporanea. In particolare, per questa edizione, è stato scelto un titolo che ha segnato la crescita umana e creativa di tanti giovani: IL PICCOLO PRINCIPE, scritto nel 1942 da Antoine de Saint-Exupéry.

Cinque giochi metteranno alla prova la conoscenza del libro acquisita dai ragazzi, ma anche la loro fantasia e capacità di immaginare ciò che possa andare oltre la semplice storia, stimolando la riflessione e, perché no, stimolando la voglia di costruire con le idee una realtà diversa, migliore che vada oltre l’insoddisfacente realtà.

L’appuntamento è pienamente in linea con lo spirito dell’iniziativa di carattere nazionale “Il maggio dei libri. Leggere fa crescere” che, anche quest’anno si svolgerà in tutta Italia questo mese. Leggere fa crescere: è questo lo spirito de “Il Maggio dei Libri”, la campagna nazionale nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura come elemento chiave della crescita personale, culturale e civile.

Foto dell’edizione 2011 presso IAC Cales di Calvi Risorta



Cosa significa essere antifascisti oggi

        

Odio gli indifferenti; credo che vivere voglia dire essere partigiani; chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia, opera potentemente nella storia; è la materia bruta che si ribella all’intelligenza e la strozza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia promulgare leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe successo ciò che è successo? Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti….vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti

Così citava il politico, filosofo e giornalista Antonio Gramsci, fondatore del Partito Comunista e che sempre s’impegnò in una lotta contro il regime fascista,dal quale fu anche incarcerato.

Noi giovani del laboratorio 80mq ci impegniamo affinché l’antifascismo non sia solo un fatto storicamente avvenuto in un passato più o meno lontano, non sia più visto da molti giovani come un “pericolo scampato”, come delle paure ormai superate; ci proponiamo invece di tenere il dibattito sempre acceso, cerchiamo di non sottovalutare ogni focolaio che possa rigenerarsi, tentiamo di prestare la dovuta attenzione ai gravi fatti attuali che destano preoccupazione per la vita giusta della società civile ma che spesso vengono decontestuallizzati da una vera e propria matrice di stampo fascista, tanto da essere facilmente sottovalutati nella loro portata persuasiva. A questo proposito esprimiamo il nostro pensiero per convincerci e convincere a non abbassare la guardia nei confronti di un male che tanto dolore ha già portato in passato ma che non smette di farlo tutt’oggi, disegnando una società divisa, timorosa, razzista e diseguale!

Il fascismo non è morto il 25 aprile 1945. Sin dalla fine della II guerra mondiale, i fascisti si nascondono dietro sigle e partiti che professano con nuovi linguaggi la solita fetida ideologia, fondata su ignoranza e violenza. Il problema, tuttavia, non è tanto questo fascismo che potremmo definire “visibile”, fatto di gruppi e gruppetti di provocatori, di stupide teste rasate e urlatori da stadio che ancora credono alla favola del “Quando c’era lui i treni partivano in orario”. Il vero problema sono, in realtà, quelle pratiche fasciste e razziste, più o meno velate, che ancora caratterizzano la nostra società e che si nascondono dietro misure istituzionalizzate apparentemente innocue di “ pubblica sicurezza”, di “ordine pubblico” e di “prevenzione”. Gli eventi degli ultimi giorni ci dimostrano chiaramente come tali pratiche fasciste siano estremamente radicate nella nostra quotidianità. Le stragi dei migranti e l’inadeguata accoglienza che questi ricevono, non sono nient’altro che l’espressione di una volontà e di un’indentità fascista dell’Italia e dell’Europa in generale, che preferisce lasciar morire le persone in mare o rilegarle in uno stato di semi-schiavitù, piuttosto che rischiare quello che l’Occidente e le camice nere del nuovo millennio chiamano una “contaminazione culturale”. C’è, inoltre, qualcosa di estremante aberrante e che ricorda il nostro passato coloniale quando come soluzione a queste tragedie si propongono degli attacchi militari verso le coste libiche e non, ad esempio, l’apertura di un canale umanitario per favorire l’accesso alla blindatissima Europa. In effetti, negli ultimi anni in tutta l’Unione Europea (Italia compresa) si è assistito ad un aumento delle aggressioni verso gli stranieri, i musulmani, i Rom e in generale verso l’ “Altro” e il “diverso”. Pertanto, è in queste nuove forma di nazionalismo, di razzismo e di xenofobia, senza parlare dei continui attacchi ai diritti, agli spazi di democrazia e libertà, all’uguaglianza che il fascismo continua ad esistere e ad evvelenare le nostre comunità. A tutto ciò noi dobbiamo opporci mostrando attraverso la cultura come la società civile sia impregnata di questo marciume, di queste logiche classiste, razziste, nazionaliste e sempre attraverso questa mostrare come ci si possa liberare da tutto ciò e fondare così una nuova società più giusta e, quindi, antifascista.

Il passato ci regala grandi lotte condotte a costo della propria vita, grandi azioni coraggiose, grandi insegnamenti che dovremo far nostri nella formazione di coscienze più consapevoli e riflessive, che si indignino dinanzi a soprusi ancora oggi in atto nei confronti degli stranieri, dei più deboli e dei diversi. La storia ci insegna che l’antifascismo, pur non ponendosi come un unico movimento unitario – le forze sociali impegnate contro il fascismo furono molteplici e caratterizzate da spontanei movimenti operai, contadini e popolari – ha avuto il grande merito di opporre la prima forma di resistenza alla dittatura dilagante in Italia, attraverso azioni e atti di coraggio da parte delle più disparate personalità della classe subalterna.

Dobbiamo avere il coraggio e la consapevolezza di ammettere che, nonostante le grandi lotte passate, le tante e dolorose morti di chi ha strenuamente combattuto contro idee ingiuste, c’è ancora molto da fare e da dire in una società che, più che estirpare definitivamente questo male l’ha “normalizzato”, l’ha reso silenzioso e quotidiano, l’ha reso un “modus vivendi”. Una cultura ormai metabolizzata che ci fa vedere lo straniero come un delinquente, il lavoratore come un nullafacente cui tutto è dovuto, il “diverso” come un qualcosa di pericoloso da contrastare, l’associazionismo come un pericolo, i gruppi alternativi come fondatori di pseudo-ideologie che vogliono stravolgere lo status quo che,invece, non va destabilizzato. A questo modo di vedere, intriso di disuguaglianze e ingiustizie sociali bisogna continuare ad opporsi.

Il male non è sopito! Tutt’oggi non bisogna abbassare la guardia, c’è bisogno di essere attenti, di avere il controllo delle situazioni più silenziose per non lasciare nuovo spazio al fascismo o al neofascismo. C’è bisogno di unire chi, all’epoca, ha combattuto da partigiano a chi oggi pensa da antifascista; c’è bisogno di unire i valori della Resistenza a quelli dell’associazionismo. C’è bisogno di unire il ricordo di chi ha dato la propria vita per la nostra libertà e la giustizia e chi, ancora oggi, vuole più rispetto dei diritti umani e una società più giusta. E’ nel ricordo, nell’informazione, nella collaborazione, nella denuncia delle disuguaglianze che stanno un futuro antifascista e una società migliore!

(intervento sull’antifascismo – 25/04/2015 LIBrERiAZIONE VI edizione)



Considerazioni a conclusione dell’assemblea sulla legge 194

        

L’assemblea di sabato alla Piccola Libreria 80mq, sull’importanza di creare consapevolezza sulla legge 194, è stata un momento di confronto basato sullo stato delle cose e sulla necessità di coinvolgere tutti nelle difesa di un diritto fondamentale dell’individuo, in particolare di tutte le donne, di poter decidere del proprio corpo.
Eravamo tantissimi e questo dimostra la forte attenzione che c’è ancora sul tema. Dopo le testimonianza dell’avvocato Elena Coccia, femminista del comitato pro 194, e del ginecologo non obiettore Giampiero Di Marco, è iniziato un confronto sulle criticità di una legge che se da un lato ha permesso un grande balzo in avanti in termini di conquiste civili, dall’altro contiene ancora degli aspetti da migliorare, come la possibilità incondizionata di dichiararsi obiettori di coscienza, limitando quindi un diritto riconosciuto dalla legge.
Dopo i tanti interventi, é stata riaffermata la necessità di tutelare la legge 194, volta a salvaguardare l’integrità psicofisica della donna, garantendo un’assistenza qualificata in strutture pubbliche, completamente gratuite. Alla base di tutto c’è la necessità di respingere qualsiasi forma di strumentalizzazione che possa anche minimamente scalfire la laicità di una legge dello Stato italiano, voluta e votata da milioni di cittadini.
Infine, per sopperire alla disinformazione che aleggia sul tema ci preme condividere con tutti le opportunità e le possibilità che ha una donna nel ricevere aiuto e assistenza anche grazie a gruppi come quello dell’UDI (Unione Donne Italiane). Tale comitato dà assistenza non solo morale ma anche pratica a chi vi si rivolge, garantendo al soggetto di poter trovare ospedali dove ricevere le cure necessarie garantite dalla legge 194, scavalcando quindi l’ostacolo dei medici obiettori di coscienza.
In calce a tutto, dopo il silenzio di questi giorni per non cadere nella bufera alzata da una sterile provocazione, permetteteci una considerazione anche su quanto successo a seguito delle dichiarazioni del parroco di Vairano Patenora, Luigi De Rosa.
Lungi da noi elargire sentenze e giudizi, queste cose le lasciamo ad altri, le lasciamo a chi crede di essere investito da una morale superiore tale da poter asserire cose vergognose e infondate sentendosi in dovere di dirle e ribadirle. Purtroppo ancora una volta ci troviamo a combattere contro ignoranza, stupidità e maleducazione; é il caso del vile e becero attacco effettuato dal prete di Vairano Scalo Luigi de Rosa, il quale non ha esitato a definire “puttane , troie e sgualdrine ” le donne che scelgono o solo pensano di poter praticare l’aborto, condizione sancita da una legge dello stato, la 194 appunto. La Piccola Libreria 80mq e in particolare le attiviste donne, condanna fermamente le parole di Luigi de Rosa, volgari ed offensive, pregiudizievoli e soprattutto pregne del più bieco maschilismo.
In conclusione, ribadiamo il nostro impegno a lavorare sul fronte dell’informazione e a costruire sempre più luoghi di confronto come quelli di domenica. Solo in questo modo si può costruire consapevolezza circa i propri diritti e coscienza nel difenderli continuamente.





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