Presentazione del libro “Un Sogno Meraviglioso” di Pietro Nardiello

La speculazione del territorio, fatta incoscientemente per il profitto di pochi, passa anche per il ricordo della tragedia che il 10 settembre del 2000 colpì il tristemente famoso camping “Le Giare” di Soverato, dove morirono 13 persone inghiottite nel sonno da acqua e fango.

Un disastro vissuto in prima persona dall’autore Pietro Nardiello e che racconta nel suo libro “Un sogno meraviglioso”; l’autore affronta il tragico evento raccontando cosa avvenne in quel lontano ma sempre vivo 10 settembre, che inaugurò il nuovo millennio sottolineando l’atavico rischio idrogeologico di una Calabria che cede, ancora indifferente, a speculatori e classe politica corrotta. Ma nel racconto di Nardiello, parallelamente al tragico, si commenta anche il bello. Quel camping “Le Giare”, come luogo rappresentativo, nella sua mente, che gli ha fatto conoscere quella stupenda terra che è la Calabria, nel sud dell’Italia.

L’invito del testo è a riflettere, in particolare, su quanto disastrosa sia la speculazione edilizia, tristemente presente in ogni parte del nostro Paese, attraverso la quale affaristi e classi dirigenti e politiche corrotte hanno infranto ogni regola, hanno manipolato ogni lingua di terra, hanno violentato ogni angolo della natura pur di ricavarci interessi, soldi e arricchimento. Purtroppo questa gente spregiudicata non fa i conti con la propria coscienza e, fin troppo spesso, in Italia, ci si ritrova a fare i conti con sciagure, danni ingenti e vittime quando la natura non regge l’urto di una manipolazione così invasiva e sregolata.

La presentazione del libro “Un sogno meraviglioso” si terrà domenica 18 Gennaio alle ore 18.00 presso la Piccola Libreria 80mq. Durante la presentazione ci sarà reading di passi estratti dal libro e, al termine, un aperitivo anticamorra, offerto dagli attivisti di 80mq e preparato con i prodotti del Pacco alla Camorra, promosso da NCO (Nuovo Commercio Organizzato).

Discuteremo di tutto ciò con l’autore Pietro Nardiello, giornalista e scrittore: collabora con Articolo21, La Repubblica (redazione di Napoli), Antimafia 2000, “I Confronti.it”, Narcomafie, Left, il quotidiano Terra, “Le voci delle voci” e Liberainformazione. È stato ideatore del “Festival dell’impegno civile”, rassegna realizzata in tutta Italia nei beni confiscati alla camorra e promossa dal comitato don Peppe Diana di Casal di Principe.

 

USCIAMO DALLE NOSTRE STANZE, PARLIAMO ALLA SIGNORA DELLA PORTA ACCANTO!

Venerdì 8 giugno, nella Piccola Libreria 80mq, a Calvi Risorta, abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con il giornalista Pietro Nardiello del suo ultimo lavoro “Il festival a casa del boss”.

Un giornata piacevole, in cui Pietro ha esordito dicendo: “la camorra non esiste”.

Tranquilli, è solo una provocazione; ancora non è del tutto pazzo.

Una provocazione che ha un senso molto chiaro: è ora di dire basta ai soliti studi e disquisizioni sui retroscena, i giochi di potere e le reti intessute dalle mafie nell’arco di decenni di potere.

C’è la magistratura a fare ciò, permettendo di delineare un quadro chiaro di come la camorra abbia acquistato potere, coinvolgendo affaristi compiacenti e politici corrotti. Grazie all’attività della magistratura e grazie alle sentenze di importanti processi, tra i quali il processo Spartacus, sono stati decapitati e smembrati molti dei clan attivi nei nostri territori.

Ora c’è bisogno di andare oltre, in un territorio che non ha più bisogno di compiacersi con le storie dei capoclan che vogliono essere divi di Hollywood, ma che ha bisogno di azioni di cambiamento forti. Un cambiamento che deve essere culturale e politico.

Ora dobbiamo scendere in piazza e parlare a tutti, perché con tutti si potrà sferrare l’ultimo colpo alla criminalità: abbattere la cultura mafiosa.Ora bisogna fare un passo fondamentale per un riscatto nostro e delle nostre terre. Bisogna riconquistare i nostri spazi, le nostre piazze, che fino a ieri erano dominio di capozona e “guappi”. Bisogna iniziare a sensibilizzare tutti sulle conseguenze disastrose che il dominio della malavita ha provocato in circa due secoli, bisogna spiegare, con un linguaggio che sia alla portata di tutti, che la criminalità organizzata ha alternative concrete e credibili, che possono e devono, ora, essere veicolate da tutti, giovani e meno giovani, per costruire una società civile ancora più responsabile e consapevole delle scelte che sosterrà.

Laboratorio socio-politico-culturale 80mq

Pubblicato su Articolo21.org

Presentazione del libro “Il Festival a casa del Boss”

La Piccola Libreria 80mq torna a discutere su una delle tematiche che più attanaglia la nostra regione: la camorra e il riutilizzo dei beni confiscati; il ritorno al sociale di ciò che prima era il simbolo del potere camorristico.

Uno di questo è il Festival dell’Impegno Civile, una rassegna realizzata su beni confiscati alle mafie. Il giornalista Pietro Nardiello, ideatore del progetto, con il libro Il Festival a Casa del Boss (Phoebus Edizioni), accende un riflettore sulle motivazioni della rassegna, le difficoltà, le speranze e le gioie nate in questi luoghi confiscati, dove si tenta ogni giorno di costruire un’Italia diversa.

I diritti d’autore saranno devoluti in beneficenza all’associazione “(R)esistenza Anticamorra”, coordinata da Ciro Corona, per la realizzazione a Scampia di un ristorante pizzeria sociale dove lavoreranno giovani del territorio, ragazzi minorenni in attesa di giudizio e condannati a scontare pene alternative al carcere.

Domenica 3 giugno alle 18.00, nei locali della Piccola Libreria 80mq, interverranno: l’autore Pietro Nardiello, Ciro Corona coordinatore Associazione (R)esistenza Anticamorra, Mario de Michele (giornalista e  direttore responsabile Campanianotizie.com), gli attivisti del Comitato Millescopi +1 di Teano, quest’anno alla loro prima edizione del festival dell’impegno civile.

Siete tutti invitati a partecipare, per poter discutere del nostro futuro, costruito su solide basi civili e sociali.