Si è tenuta nella serata di ieri, 16 gennaio, nei locali della Piccola Libreria 80mq, la proiezione del documentario Biùtiful Cauntri sulla tematica dei rifiuti che attanaglia , ormai da un quindicennio, i territori campani in modo particolare. Il film-documentario è stato realizzato da Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero nel 2007 ed abbiamo scoperto come sia stato boicottato, non tanto in Campania, venendo proiettato al Big per una settimana, ma in altre zone d’Italia in cui non è per niente stato trasmesso o lo si è fatto in modo davvero meschino, proiettandolo per una serata, in un sol cinema in tutta la regione Toscana. La Piccola Libreria ci tiene a riproporre e portare avanti il dibattito sulla questione rifiuti, dopo averla già trattata in precedenti incontri e con modalità diverse.
L’interessa della Piccola Libreria è di tenere continuamente acceso il dibatto e tenere i riflettori perennemente puntati sulla cattiva gestione dello smaltimento rifiuti e sulla commistione tra ambienti malavitosi e politici, si vuole ribadire quanto interesse ci sia affinché la gente delle nostre terre non venga a sapere o comunque non si lamenti troppo dinanzi alle innumerevoli discariche abusive che si aprono, dinanzi alla impossibilità di poter coltivare prodotti tipici su un terreno che sempre ne ha prodotti. Il documentario rileva, per l’appunto, l’impotenza dei cittadini locali, di allevatori, che vedono i loro capi di bestiame morire o essergli sottratti per l’abbattimento; i contadini che constatano l’improduttività delle loro piantagioni o ne scoprono la contaminazione a causa della fuoriuscita di sostanza nocive dall’ormai dismessa Montefibre. Il documentario ci fa ascoltare intercettazioni telefoniche di accordi presi per scaricare rifiuti tossici nei territori della zona di Acerra. Si capisce in modo chiaro che le persone intercettate non sono certo campane ma, spesso, si tratta proprio di persone di altre zone d’Italia che trovano drasticamente conveniente smaltire rifiuti speciali, liquami vari ad un costo bassissimo nei nostri territori. E’ drammatico constatare che, come il documentario ci ricorda, è dal 1998 che in Parlamento giace dimenticata la proposta di legge per inserire i delitti ambientali nel codice penale.
Alla proiezione del documentario, che ha visto la sala della Libreria piena di giovani, è seguito un dibattito che ha incluso riflessioni amare e la voglia di poter davvero fare qualcosa affinché tutto smetta di accadere sotto i nostri occhi, è chiaro che si tratta di problematiche ormai così consolidate da farci rendere conto subito quanto sia difficile fare qualcosa e remare contro un intreccio di poteri così grande; ma il desiderio di continuare a trattate l’argomento, proporre piccole soluzioni per uno smaltimento dei rifiuti più sostenibile è ciò che la Libreria, nel suo piccolo, si propone e cercherà di portare avanti coinvolgendo una sempre più ampia fetta della popolazione locale.