Sull’incontro antiabortista del 5 gannaio a Caserta

La libertà di scelta è un valore che va sempre difesa e tutelata; essa non deve trovare l’ostacolo delle idee altrui, soprattutto quando queste risultano restrittive e retrograde.

Queste poche parole sono il motivo alla base di questo nostro articolo di indignazione. Indignazione nel sapere che a Caserta, il 5 gennaio, si svolgerà un nuovo incontro del movimento antiabortista, comitato di portata nazionale che vorrebbe eliminare la legge 194, che concede il diritto a procedere a terapie abortive entro i 90 giorni dal concepimento.

Ciò che ci fa rabbia non è la divergenza di idee, che muove noi per la totale libertà di scelta e tali comitati per la costrizione a gravidanze difficili, involontarie e spesso sofferte di donne che hanno la facoltà di poter scegliere in autonomia e con coscienza cosa è giusto fare della propria vita.

Ciò che ci fa rabbia è sapere che a capo del comitato casertano c’è un rappresentante del sistema formativo casertano, preside delle scuole di Pignataro Maggiore, il prof. Paolo Mesolella, un educatore che dovrebbe insegnare ai propri alunni la libertà come valore fondamentale dello Stato e della comunità in cui vivono; una libertà costruita su scelte personali che non incidono sulla vita di altri.

Ciò che ci fa rabbia non è sapere che qualcuno possa minare questa libertà, perché siamo convinti che in molti ci alzeremo a difesa di essa quando la minaccia sarà concreta, ciò che ci fa rabbia è sapere che mentre in Italia viviamo una crisi economica e culturale, che ci ha portato a fare passi indietro in termini di giustizia sociale, c’è chi si adopera per osteggiare la scelta di poter interrompere o meno una gravidanza, limitando quindi la sua libertà. C’è chi è convinto di poter decidere su scelte delicate e personali che non potrebbero essere prese a priori e soprattutto non da un uomo.

Noi continueremo nel nostro operato di sensibilizzazione, rispettando ogni veduta, ma parteggiando sempre dalla parte della totale e completa libertà di scelta da ogni paletto morale e culturale, convinti che la coscienza collettiva, per nostra fortuna, non si farà abbindolare da tali crociate.

Da il Testamento di Tito, Fabrizio de Andrè:


“Feconda una donna ogni volta che l’ami, così sarai uomo di fede:
poi la voglia svanisce ed il figlio rimane
e tanti ne uccide la fame.
Io, forse, ho confuso il piacere e l’amore,
ma non ho creato dolore.”

9 commenti su “Sull’incontro antiabortista del 5 gannaio a Caserta”

    • Non importano le considerazioni filosofiche o etimologiche del termine.
      Tutto ciò che conta sapere è che nessuno deve poter decidere delle scelte individuali di altri.

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    • Ciò che si chiede è di rispettare le scelte personali abbandonando paletti culturali. Le religioni possono ritenere vita il feto fin dal concepimento, la scienza spiega che è vita oltre il terzo mese.
      Per questo bisogna garantire la libertà a tutti di rispettare le proprie scelte in base a quella che è la propria etica o religione.

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  1. qualche anno fa c’era una concezione diversa dell’uomo, gli schiavi non venivano considerate persone (questa è una dura verità difficile da accettare, ma è così). oggi la scienza dice che il feto non è vita fino al 3°mese (che poi è solo un ramo della scienza altro dice il contrario!!) e se tra qualche anno si dirà collettivamente che quel feto è vita sin dal primo giorno?
    cosa diremo a tutte quelle persone ? SCUSATE PICCOLI MOSTRICIATTOLI ABBIAMO SBALGIATO ? CI AVEVANO DETTO UNA COSA PER UN’ALTRA ?
    so che vivere è difficile e qualcuno, nel profondo del cuore, sperava con tutto il cuore di essere un aborto per non affrontare le difficoltà, le delusioni, le salite della vita. questa è una visione unilaterale che porta solo alla rabbia, alla desolazione, alla tristezza d’animo, ma se per un solo istante (e non di più) considerassimo questa vita un grandissimo dono, un miracolo che si è compiuto, non cambierebbe la nostra visione? non saremmo invasi dalla gioia? (HO DETTO PER UN SOLO ISTANTE NON FANTASTICATE DI PIU’ POTREBBE AVERE BRUTTI EFFETTI) quel bambino che nasce, ti chiama papà, ti stringe con la sua manina…..non è una questione di religione, molti atei sono contrari all’aborto.
    anche se si è di diverso credo non si può negare che la vita è bella è gioiosa… allora perchè negarla ad una persona ??

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    • Le tue supposizioni sono legittime e meritano il pieno rispetto nel momento in cui le applichi per fare le scelte che determineranno la tua vita.
      Tutto ciò che si chiede è che, visto il rispetto concesso a chi decide di non abortire, si rispetti chi invece decida di farlo e non si mini questa sua libertà.
      Infine, se la discussione deve continuare ti prego di non portarla sul piano della fede o del non credo, perchè in quel caso si finirebbe solo in un circuito che ha poco a che vedere con i diritti della persona.

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  2. ti ringrazio per il rispetto.
    ho da dire solo 2 piccolissime cose …
    1.le scelte personali sono libere, ma secondo quali canoni di libertà ? io sono libero di fare o non fare. ma sono veramente libero quando faccio a discapito degli altri, se pur questi altri sono dei piccolissimi e minuscoli esserini?
    e non ve ne venite con la legge o no….(tradire il proprio ragazzo è legale ma non moralmente accettabile)

    2. la fede, il credo fanno parte della persona, diffidate da quelle persone che limitano il loro credo all’ora della messa domenicale. il credo è quello settimanale, quello che influenza il modo di pensare e di agire. in poche parole i valori che sono alla base di ogni credente. e chiedendomi di non parlare (anche se io ho fatto un piccolissimo accenno proprio per la suscettibilità di alcune persone) di fede o di credo è un po’ come rinnegarsi. per un buon dialogo devo sforzarmi di essere quanto più aperto nei confronti del mio interlocutore, ma questo deve adottare lo stesso sistema.
    per il fatto dei diritti delle persone non credo che abbia poco a che fare, visto che si sta considerando che la persona è anche quell’embrione (il cuore batte) o forse è più persona chi esiste da più tempo?
    mi dispiace, ma se proprio uno non vuole assumersi il rischio di incorrere in una gravidanza “indesiderata” beh… allora forse è meglio che non prende quella via, se la prende la fa a suo rischio e pericolo: non si può cancellare ciò che si compie.

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    • Vale quanto già risposto. C’è chi vive di morale e dio, e c’è chi vive di etica e diritti. La morale la lascio volentieri a voi uomini di religione e chiesa, io preferisco la vita fatta di diritti fondati su valori etici di libertà, giustizia e uguaglianza.
      Ciao eduardo.

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  3. ritorno alla mia prima domanda …. bisognerebbe vedere cosa si intende per libertà ….
    ciao Luca Bì !
    ps è un po’ triste che solo noi scriviamo cosa pensiamo di questo …..

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