USCIAMO DALLE NOSTRE STANZE, PARLIAMO ALLA SIGNORA DELLA PORTA ACCANTO!

Venerdì 8 giugno, nella Piccola Libreria 80mq, a Calvi Risorta, abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con il giornalista Pietro Nardiello del suo ultimo lavoro “Il festival a casa del boss”.

Un giornata piacevole, in cui Pietro ha esordito dicendo: “la camorra non esiste”.

Tranquilli, è solo una provocazione; ancora non è del tutto pazzo.

Una provocazione che ha un senso molto chiaro: è ora di dire basta ai soliti studi e disquisizioni sui retroscena, i giochi di potere e le reti intessute dalle mafie nell’arco di decenni di potere.

C’è la magistratura a fare ciò, permettendo di delineare un quadro chiaro di come la camorra abbia acquistato potere, coinvolgendo affaristi compiacenti e politici corrotti. Grazie all’attività della magistratura e grazie alle sentenze di importanti processi, tra i quali il processo Spartacus, sono stati decapitati e smembrati molti dei clan attivi nei nostri territori.

Ora c’è bisogno di andare oltre, in un territorio che non ha più bisogno di compiacersi con le storie dei capoclan che vogliono essere divi di Hollywood, ma che ha bisogno di azioni di cambiamento forti. Un cambiamento che deve essere culturale e politico.

Ora dobbiamo scendere in piazza e parlare a tutti, perché con tutti si potrà sferrare l’ultimo colpo alla criminalità: abbattere la cultura mafiosa.Ora bisogna fare un passo fondamentale per un riscatto nostro e delle nostre terre. Bisogna riconquistare i nostri spazi, le nostre piazze, che fino a ieri erano dominio di capozona e “guappi”. Bisogna iniziare a sensibilizzare tutti sulle conseguenze disastrose che il dominio della malavita ha provocato in circa due secoli, bisogna spiegare, con un linguaggio che sia alla portata di tutti, che la criminalità organizzata ha alternative concrete e credibili, che possono e devono, ora, essere veicolate da tutti, giovani e meno giovani, per costruire una società civile ancora più responsabile e consapevole delle scelte che sosterrà.

Laboratorio socio-politico-culturale 80mq

Pubblicato su Articolo21.org

LIBrERiAZIONE, appuntamento alla IV edizione

Il sangue di chi ha lottato per la libertà fino alla liberazione, il 25 Aprile 1945, non deve essere dimenticato, per tale ragione la Piccola Libreria 80mq ricorda ogni anno quegli avvenimenti con originalità e innovazione, opponendosi al revisionismo storico dilagante che vuole equiparare i difensori del fascismo ai partigiani.

Inoltre, il 25 Aprile oltre che la memoria delle lotte antifasciste per la libertà è anche la data dell’anniversario della nostra libreria, giunta al terzo anno dalla nascita.

LIBrERiAZIONE, parola che contiene i cardini della manifestazione LIBERAZIONE / LIBRERIA / AZIONE, quest’anno si è articolata in due giornate.

Il 23 Aprile nell’ambito della presentare del libro di Paolo Mesolella “La Guerra Addosso”, con l’autore e Gianni Cerchia, si è discusso delle dinamiche con cui si sono susseguiti gli eventi che a cavallo dell’arrivo dell’esercito inglese a Capua hanno martoriato il nostro territorio, soffermandosi particolarmente sul ricordo svanito del campo di concentramento di Sparanise, di cui oggi non rimangono segni. E’ proprio i segni di quanto accaduto sembra che si voglia cancellare, per non voler ricordare gli orrori e gli errori del passato.

Il secondo appuntamento è invece stato un momento ludico con la buona musica della blues band calena “Figli di un Do Minore” e la cover band di Rino Gaetano “I Compagni di Berta”. In particolare il primo gruppo ha animato la serata e gli animi delle numerosissime persone accorse per festeggiare con noi il nostro terzo compleanno.

Ringraziamo tutti per l’entusiasmo che ci trasmettete e per la fratellanza con cui, in questi 3 anni, ci avete aiutato a resistere di fronte le mille difficoltà.

Appuntamento alle prossime iniziative.

Laboratorio socio-politico-culturale 80mq

CAPUA: Consiglio comunale rinviato per eccesso di partecipazione democratica.

Ieri pomeriggio, una situazione paradossale si è verificata presso la sala consiliare del comune di Capua. Tale luogo avrebbe dovuto fornire l’occasione alla cittadinanza, anche dei comuni limitrofi, di esprimersi in merito alla costruzione di un Gassificatore sul territorio.

Ciò non si è verificato in quanto si è dimostrata errata (o frutto di calcolo politico) la scelta di ospitare l’evento in una stanza che potenzialmente può contenere un esiguo numero di partecipanti. Ciò, nonostante la consapevolezza, sia da parte dell’amministrazione che da parte del sindaco Antropoli, di una forte attenzione sull’argomento e quindi di una prevedibile massiccia presenza di persone. Per motivi di sicurezza, addirittura, l’affluenza alla sala è stata interrotta, trasformando un consiglio comunale aperto in uno precluso al pubblico. A tal punto, il rinvio era inevitabile.

Comitati ambientalisti, associazioni, studenti, centri sociali e cittadini contrari all’edificazione dell’ennesimo ecomostro nella provincia casertana, hanno partecipato all’evento creando un “eccesso di partecipazione democratica” che ha richiesto la riconvocazione di un consiglio in un luogo idoneo a rendere possibile la partecipazione di tutti. Una prima vittoria di un movimento in crescita che si prepara a ripresentarsi, alla prossima occasione, in maniera ancora più massiccia e rumorosa per opporsi a questi progetti scellerati e contrapponendo alla logica discariche-inceneritori-gassificatori l’opzione Rifiuti Zero.

Si spera ci saranno, in veste istituzionale, tutti i sindaci del circondario che si sono detti ufficialmente contrari; soprattutto coloro che hanno aderito alla strategia Rifiuti Zero nel comune di appartenenza, in quanto tale percorso – sostenuto con forza dai cittadini mediante le Reti Rifiuti Zero – verrebbe vanificato dalla presenza di questo mega impianto.

Reti, cittadini, comitati e movimenti contro il Gassificatore.

www.retecalenabenicomuni.org/

Sostegno alle Associazioni: passate dalle parole ai fatti!

Un mese fa lanciammo un allarme per il futuro dell’associazionismo a Calvi Risorta, a seguito della richiesta di pagamento della TARSU e dei suoi relativi arretrati a carico del Laboratorio 80mq (l’associazione che cura la Piccola Libreria 80mq).

Ad oggi notiamo che l’allarme ha scaturito un certo fermento nella politica calena, attestato dalla solidarietà e il sostegno che da più parti abbiamo ricevuto, indipendentemente dal colore politico o dallo scranno occupato.

Accogliamo con favore le proposte di un albo comunale delle associazioni, importante per accedere a interventi economici a sostegno di attività, manifestazioni o iniziative programmate, per il riconoscimento del Patrocinio dell’Ente, per l’utilizzo di immobili ed attrezzature comunali, o infine per stipulare convenzioni per promuovere l’attuazione di programmi di interesse locale.

Bisogna ora fare un ulteriore passo: chiediamo a tutto il consiglio comunale di non fermarsi ad attestazioni di solidarietà, ma di andare oltre e passare ai fatti.

Speriamo che gli importanti interventi di cui, da più parti, abbiamo sentito parlare siano attuati:

  1. Istituzione di un Albo delle Associazioni, utile per promuove e favorire la partecipazione all’amministrazione della cosa pubblica da parte di tutti;
  2. l’esenzione della TARSU e delle imposte comunali per le associazioni no profit;
  3. l’individuazione di uno stabile da mettere a disposizione delle associazioni.

Tutto ciò va però fatto con sano spirito sociale, senza creare concorrenza tra volontari delle varie realtà, perché il problema di Calvi Risorta non è “chi ha” ma “chi non ha”. Non bisogna assolutamente contrapporsi ma bisogna anzi collaborare; siamo convinti che ciò possa accadere e saremo sempre disponibili per un consulto, perché l’unico fine che deve alimentare la nostra strada è la voglia di migliorare l’attuale società.

Laboratorio 80mq

La volta di Sparanise: dopo Pignataro Maggiore anche Sparanise aderisce a Rifiuti Zero

Dopo Pignataro Maggiore anche il Comune di Sparanise si dichiara pronto per aderire alla strategia Rifiuti Zero. In seguito a una serie di tavoli di confronto sul tema avvenuti tra attivisti della Rete Calena Beni Comuni e l’Amministrazione comunale si è deciso di inserire nell’ordine del giorno del primo consiglio comunale utile l’adesione dell’Ente alla rete rifiuti zero.

Al centro della proposta due obiettivi: raggiungere entro 2013 il 75% della raccolta differenziata e per il 2020 il traguardo di rifiuti zero. La logica che guida il progetto mira alla creazione di vere comunità ecologiche. Interessa tutta la comunità ed è in vista del miglioramento delle pratiche sociali, della qualità della vita, ed è inoltre il miglior modo per risparmiare soldi sia pubblici che privati . Attraverso tale strategia si intende trasformare i rifiuti in risorse con la finalità di riutilizzare i prodotti e ridurre al minimo la quantità di rifiuti da conferire in discarica. Ciò ne rappresenta al contempo il valore ecologico e politico: aderire alla logica dei rifiuti zero, coinvolgendo ogni parte della comunità in questo grande progetto di rinascita ecologica, significa dichiararsi apertamente contro l’incenerimento e la vecchia gestione dei rifiuti. Dunque, ci sentiamo fiduciosi confidando nella validità del progetto e nella seria volontà dei comuni di Pignataro Maggiore e Sparanise di dar seguito concretamente a ciò che in quello è scritto. Aspettiamo le decisioni che prenderà il Comune di Calvi Risorta col quale La Rete Calena Beni Comuni è già in contatto, per poi continuare nell’opera di coinvolgimento al progetto rifiuti zero che dovrà estendersi agli altri comuni del territorio.

La Rete Calena Beni Comuni, che ha elaborato la proposta, è un soggetto civico nato spontaneamente tra realtà radicate sul territorio caleno. È costituita dalla Piccola Libreria 80mq di Calvi Risorta, dal Csoa Tempo Rosso di Pignataro Maggiore, dall’associazione Beyourself di Sparanise e da liberi cittadini. La rete nasce come strumento per affrontare teoricamente e attraverso battaglie dal basso la difesa dei beni comuni, nell’ Agro Caleno e in tutta Terra di Lavoro. 

RETE CALENA BENI COMUNI

Primo Traguardo: il comune di Pignataro Maggiore aderirà alla Rete Rifiuti Zero

La Rete Calena Beni Comuni raggiunge un primo traguardo: il Comune di Pignataro Maggiore aderirà alla rete “Rifiuti Zero”. Alla fine di un costruttivo tavolo di discussione, i rappresentanti della Rete Calena Beni Comuni e l’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore hanno trovato un’intesa per inserire all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio comunale, l’adesione dell’Ente alla Rete “Rifiuti Zero”. Nel corso dell’assemblea, che ha avuto luogo ieri pomeriggio (3 aprile) nell’aula consiliare del polo civico “Franco Imposimato”, la Rete Calena Beni Comuni ha illustrato il progetto, i termini della sua applicazione e il cammino da compiere per raggiungere gli obiettivi posti dallo stesso (compresa una vasta opera di sensibilizzazione tra la cittadinanza).

La proposta verte sull’adozione di una nuova filosofia nella gestione del ciclo dei rifiuti che è sintetizzata nel concetto “Rifiuti Zero”, teorizzato dal professor Paul Connett.Attraverso tale strategia, si intende modificare il ciclo vitale delle risorse con la finalità di riutilizzare i prodotti e ridurre al minimo la quantità di rifiuti da conferire in discarica. La strategia “Rifiuti Zero” passa attraverso tre stadi fondamentali: eliminare l’incenerimento dei rifiuti e strutturare un sistema di raccolta che aumenti la quantità di materiale differenziabile ed ottimizzi la qualità del materiale da riciclare, diminuendo contestualmente la quantità di rifiuti prodotti; incentivare il riuso del materiale riciclato, la riparazione di oggetti e operare scelte di vita che diminuiscano la percentuale di scarti; sostenere la progettazione e la produzione di prodotti totalmente riciclabili, riutilizzabili e riparabili. L’obiettivo principale posto nella richiesta è di raggiungere entro 2013 il 75% della raccolta differenziata e per il 2020 il traguardo di Rifiuti Zero.

La Rete Calena Beni Comuni, che ha elaborato la proposta, è un soggetto civico nato spontaneamente tra realtà radicate sul territorio caleno. È costituita dalla Piccola Libreria 80mq di Calvi Risorta, dal csoa Tempo Rosso di Pignataro Maggiore, dall’associazione Beyourself di Sparanise e da liberi cittadini. La rete nasce come strumento per affrontare teoricamente e attraverso battaglie dal basso la difesa dei beni comuni, nell’Agro Caleno e in tutta Terra di Lavoro.

Rete Calena Beni Comuni